Perizie, conti correnti, mutui, si, no, perché?

da | Mag 8, 2016 | Banche e Risparmio | 12 commenti

Introduzione alla “simpatica” Perizia

Come si dice in questi casi?
Ricevo e pubblico una delle tantissime mail che hanno per oggetto la perizia sui rapporti bancari, conti correnti, mutui o derivati.

Le domande su questo arogomento tipo: faccio la perizia, non la faccio, perché la faccio e quando la faccio, non sono certo delle domande irrilevanti visto che, la perizia definisce la validità del rapporto di fiducia che abbiamo con le nostre banche e ne determina anche la qualità del prodotto e dei servizi che abbiamo acquistato presso la stessa.

Fino a poco tempo fa l’argomento era completamente sconosciuto alla massa, nessuno di noi era a conoscenza del fatto che si potesse controllare l’operato della nostra banca attraverso dei conteggi matematici e da questo rilevare eventuali anomalie e ancora con lo stesso strumento andare a far valere un nostro diritto violato, qual’ora ci fosse.

Qualcuno ne ha fatto uno schema di business così importante da costituire grosse aziende con fatturati considerevoli e l’azione ha portato inevitabilmente a creare caos, confusione, sfiducia generalizzata, terrorismi psicologici senza mai dare un vero contributo all’eccezionalità di questa innovativa metodologia di controllo che se messo in atto con intelligenza e con un minimo di buon senso è da considerarsi invece davvero efficace sul controllo anche delle nostre finanze affidate alle nostre banche.

Nella mail infatti dell’amico M. si evice chiaramente che la confusione regna sovrana, ve la riporto qui sotto:

Buongiorno Deborah, come tanti mi sono imbattuto nel tuo blog grazie ai “magici” algoritmi di ricerca di Google che staranno portando sulle tue pagine i tanti che in rete cercano informazioni sui rapporti con banche, fidi, mutui, anatocismo, etc…

La tua voce fuori dal coro ha “stoppato” la faciloneria con la quale stavo per approcciare la questione, spinto da una parte dall’avere avuto una richiesta di rientro di un fido di 20 mila euro da parte della banca a cui mi appoggiavo da una quindicina di anni a causa della riduzione del volume di affari della mia attività di consulente marketing e dall’altra dall’essermi imbattuto in decine di siti di studi legali, società di consulenza come la famigerata SDL Centrostudi o JD Group per parlare di aziende SPA e associazioni varie come Adusbef storica o Deciba, Diritti al Diritto etc attraverso le quali mi era sembrato di avere degli ottimi alleati.

Prima di capire che invece probabilmente mi toccherebbe spendere delle cifre che non conosco, ma forse importanti, per avere delle pre-analisi dei miei estratti conti nei quali da solo non so trovare dati rilevanti ai fini della questione, visto che ci capisco abbastanza poco, essendo poco avvezzo alla materia e all’argomento.

A questo punto, come credo tanti altri,  mi sono sentito quindi quasi “in diritto” di scrivere a una sconosciuta come se fosse la mia best friend, contribuendo a incrementare il numero di mail quotidiane che probabilmente a questo punto riceverai essendo tu vista come la paladina di noi sfigati e vessati.

La mia domanda da neofita della materia – ammesso che ci sia una risposta – è dunque: ma da un punto di vista pratico cosa dovrebbe fare un minuscolo imprenditore come me di fronte alla improvvisa difficoltà finanziaria in cui si trova?

Restituire i 20 mila euro (che continuano ad aumentare perché nel mentre stanno applicando dei tassi da paura) senza sapere dove e come trovarli o affidarsi a un qualcuno (ma chi????) che leggendo fra le righe degli estratti conto che ho recuperato dal 2007 a oggi  possa dirmi che in dieci anni ho pagato più di quanto dovuto facendomi sottrarre denaro in maniera più o meno illegale secondo quanto dice la legge?

La domanda formulata sembra ingenua e banale, ma in realtà la confusione che ho trovato illudendomi di documentarmi in rete è tale da essere stato quasi costretto a fartela una domanda così stupida!

Speranzoso che quelle poche righe che riuscirai prima o poi a scrivermi potranno in qualche maniera meglio illuminare il buio nel quale a questo punto brancolo.

Giusto per evitare di spendere qualche centinaio di euro o migliaia in inutile perizie preventive che mi sembrano essere il must dell’argomento: a quel punto meglio usarli per comprarsi un biglietto aereo e godersi perlomeno un weekend da qualche parte!

Scusa lo spamming, scusa i toni e la forma da “abbiamo fatto le superiori insieme”!

Un caro saluto e complimenti per come scrivi

M.

La Perizia non è la soluzione di un problema bensi uno strumento di controllo.

Ebbene si, lo penso e probabilmente mi creerò anche oggi delle vere e proprie antipatie, sono abituata ad essere considerata scomoda. Sopporterò!

Ma la verità è questa!

Cerco di spiegarvi meglio il mio punto di vista e per farlo vorrei con tutti voi fare un piccolo ripasso sul significato della parola PERITO che per sinonimo ha anche il termine ESPERTO.
La parola perito o esperto significa una persona particolarmente competente in un determinato campo e perciò chiamato a fornire valutazioni e stime tecnicamente attendibili. 

Chiarito quanto sopra è evidente che tutti noi possiamo acquistare una consulenza da un perito/esperto che esprimerà la sua opinione attraverso una perizia sempre scritta su qualsiasi genere di prodotto o servizio da noi acquistato.

Le banche stesse si affidano a dei periti/esperti in campo edile, Architetti, Geometri o Ingegneri per fare una stima del valore dell’immobile sul quale dovranno erogare il mutuo e molto spesso, per non dire sempre, i costi di questa figura e del suo operato, anche se richiesto dalla banca di solito sono a carico del cittadino che richiede il prestito per poter acquistare l’immobile e vengono infilati all’interno della pratica.

Possiamo periziare tutto, facendo un breve giro nel Web ho appena scoperto che esistono periti/esperti in criminalistica o in spettacoli tanto per citarne alcuni tra quelli che mi hanno più sorpreso oltre ovviamente ai più conosciuti, come periti/esperti del suono, in metalli preziosi e in pietre preziose.

E bene chiarire una volta per tutte che l’acquisto di una perizia in qualsiasi campo serve solo ed esclusivamente a prendere consapevolezza perché aiuta spesso ad individuare un eventuale problema e lo stesso strumento serve a determinare cosi le nostre future scelte su come affrontare il problema stesso e portarlo alla soluzione.

Mi spiego meglio con un esempio pratico/ironico: ipotizziamo che durante un viaggio in Brasile sulla spiaggia di Copacabana in Rio de Janeiro, in perfetto “italian style” decidiamo di fare il grande affare della nostra vita e acquistiamo un rubino da un sedicente bresciano naturalizzato brasiliano al modico prezzo di € 1.000,00 convinti della bontà del prodotto e rassicurati dal corredo di una bella certificazione allegata dove è determinato un valore cinque volte superiore a quello del prezzo di acquisto.

Una volta tornati in Italia possiamo far periziare da un esperto il nostro grande affare per determinarne le caratteristiche tecniche e ricavare il vero valore.

Questo esperto redigerà quindi la perizia scritta che quando ci verrà consegnata ci renderà consapevoli che abbiamo acquistato un gran bel pezzo di vetro Made in China – Import Brazil Market via Brescia dal valore di € 2.00 in tutto incluse le tasse di importazione. Ecco questo documento, la PERIZIA non ci materializzerà i €1.000,00 spesi per l’acquisto del pezzo di vetro “rubino” all’interno del nostro portafoglio, quelli sono andati, puff, dileguaò, sparidos. La perizia a questo punto ci serve semplicemente per prendere coscienza di aver preso una bella fregatura e con questa potremo decidere se denunciare penalmente o ricorrere all’autorità gudiziaria civile per intrapprendere una causa nei Tribunali contro chi ce l’ha venduta.

Ecco perchè a M. ho risposto che in questo momento la perizia a lui non serve questa infatti non risolverebbe il suo problema, che è la richiesta della Banca di rientro del fido di €20.000,00 causata da una diminuzione di lavoro e quindi diminuzione di entrate di denaro.

3 buoni motivi del SI alla Perizia

Ebbene si, sono pro perizia, che vi hanno raccontato? Vi hanno detto il contrario? Vi hanno detto che sono pagata dalle banche? Vi do una notizia, l’unica cosa che avrebbero dovuto dirvi di me è che io uso il mio di cervello e sono in grado intendere e di volere, per questo qui di seguito i 3 semplici motivi di una cittadina normale che dice SI alla perizia sui prodotti bancari qualsiasi essi siano:

  1. tutte le aziende piccole – medie – grandi hanno il dovere di far controllare i prodotti bancari di qualsiasi tipo legati alle loro attività, conti correnti, mutui, leasing, prestiti, fidejussioni, derivati o prodotti finanziari in genere. Il controllo dell’andamento del proprio stato finanziario aziendale permette dei grossi grossi risparmi di denaro, di fatto risparmiare sulle commissioni o avere tassi corretti vi permette realmente di risparmiare. La consapevolezza di come va lo stato finanziario aziendale, gestito da un normale contratto tra privati, vi ricordo infatti che non c’è differenza tra una banca ed un supermercato permette a tutti di porre la massima attenzione nel caso si volesse fare un investimento nell’acquisto di un nuovo macchinario e di scegliere al meglio il servizio/prodotto che più si avvicina alle esigenze effettive. Una banca che eroga con facilità a tassi alti un finanziamento per farvi acqusitare un macchinario potrebbe mandarvi in default finanziario, questa è una banca da evitare. Quindi SI alla PERIZIA, parola d’ordine CONTROLLO, CONTROLLO e ancora CONTROLLO.
  2. tutti i privati hanno il dovere di far controllare i prodotti bancari, conti correnti, mutui, leasing, prestiti, investimenti. Soprattutto gli investimenti, i piani assicurativi, i piani di accumulo e i piani di assicurazioni ad integrazione pensionistica. SI alla PERIZIA perchè questa vi permette di vedere lo stato di salute dei vostri investimenti, (la casa stessa è un investimento, il mutuo è il mezzo attraverso il quale state facendo l’investimento). CONSAPEVOLEZZA FINANZIARIA permette la diversificazione degli investimenti e anche la scelta di investimenti adeguati alle proprie possibilità.
  3. tutti gli ENTI nazionali e regionali, privati o pubblici hanno il dovere di far controllare i prodotti bancari, gli investimenti. SI alla PERIZIA perchè scegliere il giusto partner finanziario etico e attento; 649 pare sia il numero delle Banche presenti nel nostro paese e sottolineo sono tutte AZIENDE PRIVATE, permette di avere una AMMINITRAZIONE TRASPARENTE che in tutti i casi porta grandi risparmi in termini di soldi.

Questo è quello che pensa una semplice cittadina che inevitabilmente come tutti intrattiene rapporti contrattuali PRIVATI con una banca, spero di vedere qui nei commenti tutte le opinioni sui SI e i NO alla Perizia soprattutto dei professionisti adetti ai lavori. Unione di competenze, rete, confronti seri e democratici da troppo tempo mancano sulle scene di questo paese e dato che senza sappiamo già che andiamo male metterle in campo può solo migliorare le cose. Vi aspetto quindi.

PS: è bene precisare che attualmente non esiste nel notro paese nessun ente o organizzazione nazionale che CERTIFICHI le perizie di nessuno e in nessun settore!

12 Commenti

  1. Livio

    Cara Deborah, la perizia di parte è importante che sia fatta con i giusti criteri e che dietro ci siano esperienza e risultati del perito o dell’organizzazione, sia essa anche una società di consulenza. L’asseverazione, che consiste nel giuramento davanti ad un cancelliere del Tribunale, costa da 80 a 200 euro di marche da bollo (dipende dal numero di pagine) in realtà non serve a niente in quanto per i Giudici è, e resta, una perizia di parte che al massimo serve all’avvocato del cliente per individuare e quantificare l’ammontare delle nullità delle clausole, le indeterminatezze dei parametri contrattuali e le verifiche sugli eventuali superamenti dei tassi soglia pattizi e trimestrali. Il Giudice, con o senza giuramento della perizia, comunque nominerà il CTU che determinerà, in base ai quesiti dettati dal magistrato, l’esatto ammontare del saldo finale di un conto corrente. Pertanto ti ribadisco che l’asseverazione è del tutto inutile. Ritengo piuttosto che in un’ottica quale quella da te affrontata nel post, cioè di capire a chi affidarsi, l’importanza non sia da assegnare alla perizia soltanto (e sai bene che vado contro i miei interessi !!) ma allo staff che deve seguire la pratica. E’ fondamentale un buon tandem perito e avvocato che devono alternarsi nella gestione del contenzioso, dalla mediazione alla sentenza finale e perchè no, anche in appello e cassazione. Tutti i casi vinti hanno dietro un ottimo tandem che ha studiato a monte la controversia e gestendola sin dalle prime fasi con precisione chirurgica. Anche la lettera di richiesta documenti alla banca e interruzione della prescrizione può risultare fondamentale per il risultato finale, ed è solo il primo step… ma addirittura molti sbagliano anche quella pregiudicando già la prima udienzaUdienza qojrowe weorn ownweèornwè w!! Perciò la perizia è importante ma non fondamentale. Conosco avvocati di grido nazionali che fanno la causa senza perizia allegata e vincono lo stesso. Sai bene che vado contro i miei interessi

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    • Deborah Betti

      I professionisti seri ci sono e ringrazio che scrivono su questo blog, grazie Livio.

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      • T. O.

        Bè la perizia è lo strumento principe per fotografare minuziosamente la situazione economica e le condizioni applicate dalla banca. Non vedo altre strade se si vuole fare un reclamo…

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      • graziano

        buonasera, tante parole sulle perizie, e quando una società ti fa pagare 3800 euro, per una perizia, che non ti vuole consegnare, pur essendo tua, e che ti fa perdere un ‘immobile. Come la mettiamo!!! Tutti questi guru che promettono e poi ti fanno sbattere in mezzo ad una strada…DIFFIDATE di tutti questi lestofanti.. sono tutti delinquenti che spesso si accordano con i vostri nemici

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  2. Anonimo

    Buongiorno Deborah,
    sono socio di una società che si occupa di consulenza aziendale per la corretta gestione del rapporto banca/impresa e consulenza tecnica per gli studi legali nel caso di contenzioso bancario (si facciamo anche perizie con il supporto di docenti universitari e analisti finanziari indipendenti).
    Prendendo le mosse dalla sua domanda “Perizie si – no – perchè?” mi schiero dalla parte del no alla perizia, al di fuori dei tribunali. Sembra quindi una posizione in opposizione alla sua, ma a leggere bene è solo una questione semantica. Infatti lei sconsiglia a M. una perizia in questa fase al di fuori del tribunale, giustamente il suo problema è un altro.
    Condivido con lei il valore, lodevole, di consapevolezza, ma non necessariamente raggiungibile con la perizia che è, e deve rimanere, uno strumento giuridico.
    Condivido anche la consapevolezza che tutti devono avere nel loro rapporto con il loro primo fornitore … la banca. Condivido il dovere delle aziende nel far controllare i loro conti, mutui, leasing al fine di avere un rapporto paritetico con la banca.
    Quello che le aziende e i privati hanno bisogno è una consulenza continuativa nella gestione del rapporto banca/impresa. Il rapporto è complesso e si basa su regole precise (codice civile, TUB, TUF, Codice privacy, codice penale, circ. 139 Banca d’Italia e istruzioni varie) che però non sono conosciute dalle aziende; la mancanza di consapevolezza fa si che queste regole vengono subite dall’azienda invece di governarle.
    Il caso di M. è emblematico. Il monitoraggio della CR (o Crif dato che il rapporto è sotto i 30 mila euro e quindi non visibile in CR) avrebbe permesso di leggere come la banca valutava il rapporto con il suo cliente. In CR o nei SIC (Crif, CTC, Cerved ecc ecc) infatti ci sono degli “alert” che permette al professionista, in grado di leggerle, di prevedere le mosse della banca. Se a questo aggiungiamo un’analisi di rischio del cliente (protesti e pregiudizievoli, presenza o meno di fideiussioni, proprietà immobiliari ecc ecc), un’analisi dei contratti e della sua applicazione contabile negli e/c, la gestione del rientro dal fido sarebbe stata certamente più agevole.
    Di questa consulenza hanno bisogno le aziende e i privati a parer mio, del mio socio, e dei molti bravi professionisti che conosciamo e con cui collaboriamo.
    Un breve cenno anche ai rapporti a medio/lungo termine (mutui, leasing ….) in cui la violazione della normativa di trasparenza è assai più frequente della meglio nota usura che, all’opposto è invocata o strillata a gran voce dai più, ma assai meno frequente (almeno da parte nostra). Su questo tema si dibatte molto poco, anzi la trasparenza è quasi sconosciuta ma già i tribunali e l’Arbitrato Bancario Finanziario (un organismo di risoluzione delle controversie di Banca d’Italia) ha già riconosciuto per mutui e credito al consumo.
    Quindi si alla consulenza per una corretta gestione del rapporto banca/impresa e al professionista in azienda che parla con gli uffici commerciali delle banche e – speriamo – meno con gli uffici contenzioso.
    Mi scuserà se non mi firmo, ma non partecipo per farmi pubblicità, solo per raccogliere l’invito da lei lanciato per un confronto costruttivo tra professionisti pensanti nella speranza di alimentare un sano dibattito a cui spero non si sottragga anche la banca. Anche a questi ultimi spero sia rivolto l’invito perchè un cliente SANO – azienda o privato – è un bene prima di tutto per la banca.

    Rispondi
    • Deborah Betti

      Anonimo grazie per il tuo dettagliato commento. Un piacere averti tra noi in qualità di professionista serio. Si credo e con tutta me stessa spero di creare una rete di VALIDI professionisti impegnati nel cambio storico del rapporto cittadino/banca. Sei il benvenuto.

      Rispondi
  3. il Serafico

    Dopo 2 commenti così seri vi consiglio una canzone per alleggerire un po la tensione https://youtu.be/yKT_euhimTk
    Tra l’altro al minuto 0:58 mi e’ venuto in mente il duo Pigolotti-Grappeggia

    Rispondi
    • Deborah Betti

      …e compreremo un’altro esame all’università…di fatto come cantanti il duo Pigolotti-Gaappeggia avrebbe fatto meno danni!

      Rispondi
  4. Lorenzo

    Complimenti Deborah !!
    la tua risposta ed esempio nel campo delle perizie, ha fornito sicuramente una risposta chiara e trasparente al signor M. … Sono d’accordo con te, in questo caso, come in molti altri, la perizia non gli serve a nulla se non a prendere coscienza di ciò che la banca ha esercitato sui suoi conti e nei suoi confronti in modo truffaldino.

    Il signor M. deve solo fare due cosa in merito alla sua esposizione bancaria;
    – valutare in quanto tempo può rientrare di quel debito di 20 mila euro, allungare di un 50% quel tempo previsto e tornare dalla banca per fare una proposta bonaria offrendo un rientro del tempo massimo, la banca gli proporrà sicuramente la metà del tempo (strozzandolo volutamente) e lui avrà ottenuto il risultato sicuro.
    – analizzare in quanto tempo riesce a recuperare 8 mila euro, andare in banca e fare una proposta di saldo e stralcio a 4 mila euro e la banca ne chiederà 15 mila….parte il gioco della trattativa cosi facendo e chiuderanno a 8 mila

    I denari richiesti per la perizia, li deve tenere nel portafoglio perché gli serviranno per fare l’operazione solo dopo aver risolto il suo rischio di messa in sofferenza nel sistema bancario ( che gli provocherà una chiusura totale d’aiuto presso altri istituti, affondandolo completamente )e solo successivamente fare l’azione di recupero analizzando i conti e periziandoli se ce ne fosse il bisogno di farlo ( tutto ciò partendo dal presupposto che non conosco nulla del sig. M. e quindi da prendere con le pinze le mie affermazioni)
    Dieci anni di questo settore e non si smette mai di sentire follie pure di atti commessi da parte degli istituti bancari e sono disgustato da questo “sistema” anche se cerco di aiutare quando trovo persone nel bisogno.

    Non voglio dilungarmi o entrare nel tecnico anche perché non ho documenti attendibili in mano che mi possano consentire di rilevare valori o numeri inerenti al problema.

    Penso tu sia la persona migliore che abbia conosciuto in questo settore, anche se solo telefonicamente e ti faccio i Miei Complimenti vivissimi per ciò che fai ogni giorno per tutti coloro che nemmeno conosci….

    A presto…

    Lorenzo

    Rispondi
    • Deborah Betti

      Grazie mille Lorenzo,
      sono certa che M. leggerà il tuo prezioso commento e da qui fare delle serie riflessioni sul da farsi.

      Rispondi
  5. Marco

    Salve a tutti, sono Marco.

    Scrivo per la prima volta su questo blog di cui condivido pienamente le finalità. Lo approvo perché dà voce a malcapitati del “consulente finanziario” o “esperto” di turno che, prospettando risultati e “vittorie” contro banche e finanziarie, fa spendere loro soldi senza poi ottenere nulla (quando non addirittura subire la condanna al pagamento delle spese avversarie di giudizio e/o per lite temeraria).

    Professionalmente mi occupo di questa materia (dalla parte dei clienti, non delle banche) e spero possa essere utile la mia piccola testimonianza.

    Secondo me il limite INSUPERABILE dell’attività di queste aziende “piramidali” è nel fatto che devono “VENDERE LE PERIZIE” (a prescindere dalla specifica situazione del cliente), come se di trattasse di vendere un bene qualunque.
    Di conseguenza, le perizie vengono redatte senza verificare EFFETTIVAMENTE PRIMA se vi siano oppure no i presupposti, per cui o si hanno perizie su situazioni che di anomalo hanno oggettivamente poco o nulla, oppure anche quando la specifica situazione è realmente anomala e meritevole di tutela, non viene evidenziata come potrebbe e dovrebbe essere.

    In pratica, un percorso “alla rovescia”: prima il cliente dà i soldi e compra la medicina (la perizia), poi si fa la diagnosi (il resoconto di qual è l’ipotetica “anomalia”).
    Inoltre la cosiddetta “pre-analisi gratuita”, per essere SERIAMENTE eseguita richiederebbe comunque un esame contrattuale e contabile impegnativo, ma all’esito del quale potrebbe anche risultare che “il gioco non vale la candela” (nel senso che gli eventuali importi indebitamente incassati dalla banca non giustifichino le spese che il cliente deve anticipare perizia, mediazione, contributo unificato, acconto avvocato, acconto CTU, ecc.).
    Come mai le cosiddette pre-analisi gratuite prospettano sempre situazioni e “somme da recuperare” particolarmente “allettanti”.

    Ciao a tutti a alla prossima. Marco

    Rispondi
    • Deborah Betti

      Grazie Marco,
      concordo in pieno con quanto da te espresso nel commento.
      Questo è un lavoro serio e va fatto in maniera “sartoriale” #sumisura … le malattie anche bancarie sono diverse da paziente a paziente. Non è possibile affidare pratiche da chi non ti garantisce un controllo qualità della filiera.
      Infatti, invito tutti a telefonare agli avvocati affiliati ad SDL Centrostudi, NESSUNO RISPONDE in TEMPI BREVI! MAI!
      Serve unire in un gruppo tutti i professionisti seri, difendete l’etica del vostro lavoro.

      Rispondi

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