Tribunale di Trani condanna gli avvocati di SDL Centrostudi

da | Set 1, 2019 | Avvocati Responsabilità Professionale | 2 commenti

Tribunale di Trani condanna gli avvocati di SDL Centrostudi

da | Set 1, 2019 | Avvocati Responsabilità Professionale | 2 commenti

La professione di avvocato è disciplinata dalla Legge del 31 dicembre 2012, n. 247.

Pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale (GU Serie Generale n.15 del 18-01-2013)

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LEGGE 31 dicembre 2012, n. 247 – testo aggiornato al 13 febbraio 2019

Art 8 – IMPEGNO SOLENNE

1. Per poter esercitare la professione, l’avvocato assume dinanzi al consiglio dell’ordine in pubblica seduta l’impegno di osservare i relativi doveri, secondo la formula:

«Consapevole della dignita’ della professione forense e della sua funzione sociale, mi impegno ad osservare con lealta’, onore e diligenza i doveri della professione di avvocato per i fini della giustizia ed a tutela dell’assistito nelle forme e secondo i principi del nostro ordinamento».

Avvocati di SDL Centrostudi, riassunto degli avvenimenti che sono stati oggetto di questa ordinanza emessa dal Tribunale di Trani, storia del rapporto avvocato e cliente per il tramite obbligatorio di SDL Centrostudi.

Come è ben noto a tutti noi, la firma dei vari contratti tra clienti e l’azienda SDL Centrostudi, finalizzata all’acquisto di una perizia che avrebbe dovuto avere il compito di controllare le anomalie perpetrate dalle banche nei nostri rapporti finanziari è anche condizione obbligatoria per noi clienti di essere affidati ad uno degli avvocati scelti e convenzionati con la stessa SDL Centrostudi.

In sostanza nessuno di noi ha potuto scegliere il professionista legale, ossia l’avvocato, di fiducia per far seguire il procedimento civile che si è incardinato dopo l’emissione della perizia della SDL Centrostudi.

Siamo stati obbligati per contratto ad affidare le nostre problematiche finanziare enfatizzate dalle perize di SDL Centrostudi a queste schiere di avvocati perfetti sconosciuti per noi. 

L’imprenditoria malvagia e perversa dell’azienda SDL Centrostudi è stata fomentata per anni da un circolo vizioso di alti guadagni derivanti in vari settori legati tra loro:

  1. vendita delle perizie ad aziende e famiglie
  2. ricavi provenienti dal procacciamento di affari per gli avvocati convenzionati
  3. vendita di vari tipi di corsi, anche “universitari” ai venditori, falsamente rappresentati come “procacciatori”
  4. vendita di master universitari agli avvocati professionisti sulla normativa anti-usura

Qui trovate la broschure dell’anno 2013 in collaborazione tra UNICUSANO e SDL Centrostudi

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Il Master era strutturato per una durata annuale pari a 1500 ore di impegno complessivo per il corsista, corrispondenti a 60 CFU e si svolgeva in modalità e-learning su piattaforma accessibile 24 h\24h.

Costo complessivo annuo del Master pari ad € 4.000,00, certamente non spiccioli.

Da qui il passo è breve, qualsiasi giovane avvocato, o studio professionale in cerca di nuovi business, soprattutto in un momento di grave crisi della professione, come quella per cui siamo tutti spettatori, ci ha messo un attimo ad investire questa cifra dietro garanzia di vedersi arrivare in studio migliaia di clienti con lo stesso comune denominatore, il diritto bancario.

E’ stato facile cavalcare l’odio contro il sistema bancario senza eccezione, il malcontento delle famiglie, aziende e avvocati in difficoltà finanziaria … la ricetta è stata vincente al solo fine di assicurare i maggiori guadagni ai proprietari della SDL Centrostudi, che vi assicuro tra Lamborghini e grandi ville poco gli frega di combattere il sistema bensi gli frega avere un sostanzioso conto corrente per potersi godere la vita al meglio, anche sulla pelle degli altri.

Mannaggia alla Magistratura, tutto avrebbe funzionato perfettamente se non si fossero messi di mezzo sti Giudici, a contestare le teorie di fantascienza e i ridicoli calcoli delle perizie delle SDL Centrostudi.

Mannaggia ai Giudici, figure per altro sopra le quali ora SDL Centrostudi cavalca il livore e il disprezzo pubblicizzando un messaggio pericoloso e sbagliato di figure di parte chiamate “pro-banche” o “filo-bancari”.

E qui trova inizio la vicenda che vi riporto:

un avvocato convenzionato alla compagine della SDL Centrostudi, decide di agire mediante Decreto Ingiuntivo nei confronti di un cliente per il recupero di presunte spettanze professionali, mai concordate e mai esposte al cliente prima di iniziare la causa di merito presso il Tribunale contro la banca, mediante perizia e coordinamento della SDL Centrostudi.

Con questo provvedimento l’avvocato chiede ai clienti il pagamento della somma di € 15.182,10, oltre interessi e spese; a saldo, decurtato l’acconto di € 1.722,24, del compenso spettante come corrispettivo dell’opera professionale prestata dall’avvocato in favore dei clienti SDL Centrostudi che li ha rappresentati e difesi nel giudizio civile promosso davanti al Tribunale di Taranto nei confronti di una banca.

i clienti SDL Centrostudi hanno proposto tempestiva opposizione al decreto ingiuntivo richiesto dall’avvocato presso il Tribunale di Trani, dove il Dott Nicola Milillo scrive questa interessante ordinanza, qui di seguito riportata: 

Con l’opposizione proposta la società…, in persona del legale rappresentante …, nonché la …, … e … anche in proprio, deducono, per ciò che effettivamente rileva ai fini del presente giudizio, che:

hanno conferito mandato all’avv. … in quanto appartenente al novero degli avvocati fiduciari di tale SDL CENTROSTUDI s.p.a., alla quale si erano rivolti per la verifica della legittimità, fra l’altro, di contratto di mutuo stipulato con la banca …;

la società di consulenza rappresentava loro che l’analisi del rapporto, preliminarmente eseguita gratuitamente, aveva riscontrato la ricorrenza di usura oggettiva e soggettiva, che avrebbe consentito agli stessi di recuperare dalla banca quasi € 150.000,00 a titolo di ripetizione di indebito, oltre € 50.000,00 a titolo di risarcimento di danni;

essi si inducevano pertanto a sottoscrivere con la SDL CENTROSTUDI, in data 21.7.2015,
“Contratto per l’emissione di perizia SDL – DECIBA relativa alla regolarità dei mutui / leasing – Contratto Gold”, con cui, verso pagamento del prezzo di € 4.620,00, conferivano incarico alla Società di redigere perizia da utilizzare per il soddisfacimento della pretesa prospettata, dietro rilascio di procura in favore dell’avv. …, indicato dalla stessa società di consulenza, al quale la perizia veniva direttamente trasmessa, il cui compenso era, all’art. 8 di detto contratto, forfettariamente predeterminato, per l’intero giudizio, nella misura di € 700,00 oltre accessori di legge, oltre € 350,00 oltre accessori di legge per compenso del domiciliatario eventualmente occorrente;

instaurato il giudizio dall’avv. …, ordinanza del 16 – 19.12.2016, interlocutoriamente emessa all’esito della scadenza dei termini concessi ex art. 183, co. 6, c.p.c., prefigurava un esito del giudizio sfavorevole agli attori; tanto, oltre alla negligenza con cui, per vari aspetti, l’avv. … ha svolto la sua opera professionale, giustifica il recesso degli opponenti dal mandato conferitogli, ai sensi e per gli effetti del menzionato art. 8 del contratto stipulato con la SDL CENTROSTUDI – ed infatti, con successiva ordinanza del 4 – 6.12.2017, la consulenza tecnica d’ufficio sollecitata dall’avv. … è stata rigettata e la causa è stata senz’altro rinviata per la precisazione delle conclusioni – né il giudizio del cui compenso si tratta presentava profili di particolare difficoltà.

In mancanza di richieste istruttorie, la causa è stata senz’altro riservata per la decisione all’udienzaUdienza qojrowe weorn ownweèornwè w del …, sulla mera scorta della documentazione quivi prodotta dalle parti.

Le modalità di conferimento del mandato difensivo all’avv. …, come sopra allegate dagli opponenti, sono documentate dal menzionato contratto intercorso fra essi e la SDL CENTROSTUDI e dalla comunicazione a mezzo posta elettronica del …, di invio della perizia dalla società di consulenza al medesimo legale, quivi depositati e non sono contestate.

Stabilisce effettivamente l’art. 8 di detto contratto che il compenso spettante all’avvocato designato dalla SDL CENTROSTUDI, ad incaricarsi poi dalla parte, è fissato, salvo ipotesi di speciale complessità della controversia, che in concreto nella specie non ricorrono, nella complessiva somma di € 700,00 oltre accessori di legge, oltre € 350,00 oltre accessori di legge per compenso del domiciliatario, “per tutta la durata del giudizio (fino a sentenza), fatta eccezione per il caso di revoca in corso di causa e senza giusta causa del mandato al professionista”.

Tale pattuizione deve reputarsi vincolante anche nel rapporto fra gli opponenti e l’avv. … secondo lo schema del contratto a favore di terzo di cui all’art. 1411 c.c., l’opposto avendo aderito alla stipulazione in suo favore con l’accettazione della procura ad litem conferitagli, alle condizioni, a lui pacificamente note, concordate dai clienti con la SDL CENTROSTUDI.

Con la richiamata ordinanza del … l’Istruttore del giudizio n … Trib. Taranto ha in sostanza profilato il convincimento di ritenere superflua la c.t.u. sollecitata dagli attori, in ragione della non condivisibilità, anche alla stregua delle condizioni e delle vicende del rapporto come documentate agli atti di causa, delle argomentazioni della perizia pedissequamente posta dall’avv. … a fondamento del suo atto di citazione;

il G.I. ha pertanto invitato preliminarmente le parti a confrontarsi sulla questione, dopo di che, con la successiva ordinanza del …, ha senz’altro rigettato la richiesta di c.t.u. ed ha rinviato la causa per la precisazione delle conclusioni.

Tanto incontrovertibilmente integra, a prescindere da ogni valutazione di merito e in ordine alla condotta processuale del professionista, giusta causa del recesso esercitato dagli opponenti con la comunicazione di revoca del mandato indirizzata al difensore il ….

Consegue che il compenso spettante all’avv. … per il patrocinio prestato in favore degli opponenti nel predetto giudizio n. …. Trib. Taranto deve ritenersi già integralmente soddisfatto, in forza dell’art. 8 del “Contratto per l’emissione di perizia SDL – DECIBA relativa alla regolarità dei mutui /leasing – Contratto Gold” stipulato fra gli opponenti medesimi e la SDL CENTROSTUDI in data 21.7.2015, col pagamento della somma di € 1.722,24 che egli stesso riconosce di avere ricevuto dai clienti al conferimento della procura ad litem, esattamente pari ad € 700,00, più € 350,00 per domiciliazione, oltre accessori di legge, così come previsto dalla menzionata clausola contrattuale.

Di modo che il decreto ingiuntivo opposto va revocato e la domanda già proposta dall’avv. … in via monitoria va rigettata, con condanna del medesimo al pagamento in favore degli opponenti delle spese del presente giudizio, nella misura liquidata in dispositivo.

Tribunale di Trani - Il Presidente dott. Luigi Mancini - 27.5.2019

Ordinanza Accoglimento totale del 29/05/2019 RG n. 1364/2018, da leggere qui testo integrale.

Il Presidente dott. Luigi Mancini
Il Giudice estensore G.O.T. avv. Nicola Milillo

Copia Facsimile Contratto GOLD SDL – DECIBA

Contratto per l’emissione di perizia SDL – DECIBA relativa alla regolarità dei mutui /leasing – Contratto Gold

Art. 8 … da leggere su questa copia.

P.Q.M.

il Tribunale di Trani, in composizione collegiale, in persona dei Magistrati in epigrafe, definitivamente pronunciando sulle domande come innanzi proposte dall’avv. … nei confronti della … s.n.c., in persona del legale rappresentante pro tempore, e di …, … e …, e viceversa, così provvede, rigettata o assorbita ogni altra istanza ed eccezione:

– in accoglimento dell’opposizione proposta, revoca il decreto ingiuntivo opposto n. 2250/2017 di questo Tribunale e rigetta la domanda già proposta in via monitoria;

condanna l’opposto a pagare in favore degli opponenti le spese del presente giudizio, che si liquidano nella complessiva somma di € 2.570,50, di cui € 145,50 per esborsi ed € 2.425,00 per compenso, oltre 15% per rimborso forfettario delle spese vive e CPA ed IVA come per legge

Si comunichi, Trani, 27.5.2019
Il Presidente dott. Luigi Mancini
Il Giudice estensore G.O.T. avv. Nicola Milillo

“Gli avvocati non sono né giocolieri da circo, né conferenzieri da salotto: la giustizia è una cosa seria.”

Piero Calamndrei

2 Commenti

  1. Giuliano S.

    Buongiorno a tutti, anche io faccio parte delle persone ex clienti SDL Centrostudi, “aggredita” anche dall’avvocato di questa società che ha seguito le cause, dopo aver già sborsato oltre €20.000,00 circa ora mi ritrovo un atto “702 bis” (non so nemmeno cosa voglia dire, dove mi si richiede il pagamento di prestazione per altri € 40.000 circa … mi chiedo se tutto questo è legale? Preciso che ho perso tutte le cause e ho dovuto fare un piano rateale per poter far fronte alle condanne dei tribunali … da cittadino mi sento preso in giro, mi sento impotente, deluso e amareggiato.
    Cosa è questo atto che mi è arrivato? Cosa mi succederà?

    Rispondi
  2. Annamaria Avvocato Gallo

    Perché gli avvocati di SDL Centrostudi stanno inviando richieste di pagamenti dei compensi mediante la procedura c.d. 702 bis c.p.c.
    L’avvocato può proporre l’istanza di liquidazione degli onorari:
    a) con il procedimento per Decreto Ingiuntivo ai sensi degli artt. 633 ss. c.p.c.
    b) con un ricorso ai sensi dell’art. 702-bis c.p.c, che dà luogo ad un procedimento sommario “speciale”

    Se procede con il D.I.:
    la domanda deve essere accompagnata dalla parcella delle spese e prestazioni e corredata dal parere di congruità del Consiglio dell’Ordine di appartenenza.
    Se tuttavia il D.I. viene opposto dal debitore il giudizio si svolge secondo le regole della cognizione ordinaria e impone al professionista, nella sua qualità di attore, di fornire gli elementi dimostrativi della pretesa, per consentire al giudice di merito di verificare le singole prestazioni svolte dal professionista stesso e la loro corrispondenza con le voci e gli importi indicati nella parcella allegata al D.I.
    Il parere del consiglio dell’Ordine attesta infatti unicamente la conformità della parcella stessa alle tariffe professionali, ma non prova l’effettiva esecuzione delle prestazioni in essa indicate, giacché la presunzione di veridicità da cui è assistita la parcella riconosciuta congrua non esclude né inverte l’onere probatorio che incombe sul professionista creditore.

    Quindi tempi lunghi per avere la decisione (varie udienze e si dovranno presentare le memorie ex art. 183 6 comma c.p.c. e le comparse conclusionali e di replica). Inoltre con il D.I. l’avvocato deve ricorrere al Consiglio del’Ordine per avere il parere, con il rischio di poter vedere ridotta la parcella perché ritenuta non congrua.

    Se invece procede con il ricorso ex art. 702 bis:
    si instaura un giudizio “sommario” di cognizione caratterizzato dalla riduzione dei tempi rispetto al processo ordinario e dalla informalità dell’istruttoria (il giudice procede “omessa ogni formalità non essenziale al contraddittorio”, ex art. 702 ter c.p.c.)

    Con il rito sommario non è necessario il parere di congruità del Consiglio dell’ordine: l’acquisizione del parere è obbligatoria soltanto nel procedimento d’ingiunzione.

    Il rito sommario è più veloce proprio per le sue caratteristiche e si ha quindi il vantaggio di arrivare alla decisone in termini più brevi rispetto a quanto accadrebbe con il procedimento di opposizione a decreto ingiuntivo.
    Inoltre l’ordinanza che definisce il giudizio sommario non è appellabile ma può essere impugnata solo con ricorso straordinario per cassazione (art. 14 d.lgs. n. 150/2011)

    Rispondi

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